Il margine operativo lordo è un indicatore di redditività di un’impresa, esprimendo la capacità che questa ha di generare reddito tramite la gestione caratteristica, ovvero senza tenere in considerazione le operazioni accessorie di tipo finanziario, così come le tasse, le svalutazioni e gli ammortamenti. Spesso, esso è espresso dall’acronimo Mol, che equivale a quello che nella terminologia internazionale si indica con Ebitda, il quale a sua volta sta per Earnings before interest, taxes, depreciation and amortization. Tuttavia, i due indicatori non sono formalmente la stessa cosa, anche se si considerano sostanzialmente sovrapponibili, qualora ci si riferisca solo alla gestione caratteristica di un’azienda.
Il Mol o Ebitda risulta interessante, quando si deve, per esempio, comparare la redditività di un’azienda con quella di una o altre dello stesso settore. Infatti, oltre ai risultati, che possono essere determinati da operazioni straordinarie e accessorie, la vera differenza tra due aziende sta nella loro differente capacità di generare reddito con la gestione caratteristica.
Facciamo un esempio, un’azienda X produce succhi di frutta, dalla cui vendita ricava in un dato anno 1 milione di euro, sostenendo costi per complessivi 750000 euro. L’Ebitda sarò, quindi, uguale a 250000 euro. Poniamo che la stessa azienda debba pagare oneri su prestiti accesi per 200000 euro. Il suo risultato finale, al lordo delle imposte, sarà così di soli 50000 euro. Ovviamente, stiamo semplificando al massimo le cifre per rendere l’idea del ragionamento.
Ipotizziamo che un’azienda concorrente fattura dalla vendita dei succhi di frutta 700000 euro e che sostenga costi direttamente annessi per 600000 euro. Per ipotesi, poi, tale azienda non deve sostenere alcun costo di tipo finanziario, per cui il suo risultato finale, al lordo delle imposte, è pari a 100000 euro.
Effettuando il confronto, vediamo quale azienda dovremmo dedurre che sia più efficiente, magari ai fini di una valutazione dei rispettivi titoli in borsa. Risulta essere evidente che la prima, pur avendo chiuso l’esercizio con un utile inferiore, al limite, anche in perdita, mostri un Ebitda o margine operativo lordo di 2,5 volte superiore a quello della concorrente. Ciò segnala, quindi, che la prima ha una capacità di gran lunga maggiore di generare reddito con l’attività core, anche se la sua gestione è gravata da oneri diversi, tali da deprimerne i risultati.
Anche se non è trascurabile il risultato finale di una società, in relazione al suo margine operativo lordo, quest’ultimo viene sempre tenuto debitamente in considerazione per valutare quale sarebbe tendenzialmente il reddito della società in questione, se non vi fossero oneri e proventi straordinari o derivanti dalla gestione di attività accessorie. Per questo, quotidianamente in borsa, specie dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, il mercato è solito effettuare una valutazione sommaria, ma indicativa, della forza di un titolo, comparando il valore di capitalizzazione della società con l’Ebitda e ricavandone un multiplo, che verrà a sua volta comparato con quello medio registrato nel settore.
Per esempio, se una società mostra un rapporto tra capitalizzazione e Ebitda pari a 10, ma la media del mercato è 7, ciò implica che il titolo della stessa sarebbe abbastanza sopravvalutato, magari perché sconta i più alti utili prodotti nell’ultimo periodo, ma probabilmente frutto di proventi accessori e operazioni straordinarie.
Un altro indicatore utilizzato per valutare il grado di efficienza della gestione aziendale è il rapporto tra fatturato o ricavi e il margine operativo lordo, definito marginalità. Esso esprime la percentuale dei ricavi generata dalla gestione caratteristica, segnalando al mercato, per la differenza, l’incidenza sui ricavi delle operazioni straordinarie e accessorie. Una marginalità del 45% significa che su 100 euro di fatturato, 45 sono stati ottenuti con la gestione delle attività core.
Vediamo come si ottiene il margine operativo lordo. La formula per il calcolo può essere sintetizzata nel modo seguente Mol = Valore aggiunto – Costi del personale – Altri costi struttura.
A sua volta, il Valore aggiunto è pari a Valore della produzione – Costi esterni di produzione. Il primo è pari alla somma tra i ricavi derivanti dalla produzione dei beni e dei servizi e la variazione delle rimanenze.
Riassumendo, il margine operativo lordo è pari alla somma tra i ricavi per la produzione di beni e servizi e le rimanenze, meno i costi esterni di produzione, meno il costo del personale, meno ancora gli altri costi per l’acquisto di beni e servizi, a loro volta finalizzati alla produzione.
Sottraendo al Mol gli ammortamenti e gli accantonamenti, ricaviamo il Margine operativo netto. Sommando a questo i proventi e gli oneri della gestione accessoria e i proventi finanziari, otteniamo il Risultato prima degli oneri finanziari. Sottraendo gli oneri da quest’ultimo, avremo il Risultato prima delle imposte. Infine, sottraendo le imposte, otteniamo il Risultato netto, ovvero l’utile o la perdita.
Per quanto detto sopra, una società potrebbe registrare un Ebitda positivo e un risultato finale negativo o, al contrario, un Ebitda negativo anche restando in utile.