OICR è l’acronimo di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio e ai sensi del primo articolo del Testo Unico della Finanza, TUF, si tratta di organismi di investimento in strumenti finanziari o altre attività in denaro. Questo denaro è raccolto tra il pubblico dei risparmiatori. Gli OICR possono essere fondi comuni di investimento costituiti e gestiti da Sgr, Società di gestione del risparmio, oppure SICAV, Società di Investimento a Capitale Variabile.
Gli OICR operano secondo il principio della ripartizione dei rischi. La gestione collettiva del risparmio viene realizzata attraverso la promozione, l’istituzione e l’organizzazione di fondi comuni di investimento e l’amministrazione dei rapporti con i partecipanti, oltre che tramite la gestione del patrimonio di OICR, di propria o altrui costituzione, i cui investimenti abbiano come oggetto strumenti finanziari, crediti, altri beni mobili o immobili.
Che si tratti di Sgr o di SICAV, gli OICR sono in forma di società per azioni, sebbene con qualche differenza. Nel primo caso, gli investitori non sono soci e i loro investimenti danno vita a un patrimonio autonomo e separato da quello sociale, ottenendo quote di partecipazione al fondo e mai azioni della società. Nel secondo caso, invece, gli investitori sono anche soci e sottoscrivono azioni direttamente emesse dalla società, il cui patrimonio coincide, quindi, con quello degli investitori.
Vediamo quale risulta essere la reale e sostanziale differenza tra un OICR in forma di Sgr e uno in forma di SICAV. Investendo nel primo, l’investitore riceve quote di partecipazione del fondo, ma non della società di gestione del fondo medesimo. In altri termini, il socio non è anche azionista e, pertanto, non ha nemmeno diritto di dire la sua sulla politica di gestione del risparmio. Qualora dissente, egli potrà al limite dismettere la quota alle condizioni di mercato e contrattuali previste.
Con una SICAV, l’investitore è automaticamente anche socio. La società emette, infatti, azioni, con il fine di raccogliere il risparmio necessario da investire e ciò implica che l’investitore potrà influire sul processo decisionale nelle assemblee convocate allo scopo, similmente a quando avviene con una ordinaria spa. Per questa ragione, sono considerate società a capitale variabile, perché le risorse investite dipendono essenzialmente dalla quantità di azioni emesse e collocate sul mercato.
Vediamo in cosa investono gli OICR. Abbiamo visto che, a parte gli aspetti giuridici e fiscali, essi convogliano le risorse in azioni, obbligazioni, titoli derivati, altre forme di beni mobili e in immobili. Il principio fondamentale dei loro investimenti è la minimizzazione del rischio, che si traduce nel frazionare il denaro raccolto tra i risparmiatori in una miriade di titoli o altri beni, emessi da società di appartenenza a settori diversi e con sede in paesi dislocati in ogni angolo del pianeta.
Importante è il profilo di rischio per valutare se un OICR sia adatto alle proprie esigenze. Esistono fondi, che investono per lo più in azioni e che, pertanto, risultano più rischiosi della media del mercato. Chi compra una quota di tale fondo o le azioni di una SICAV qui è interessato a un rendimento generalmente superiore alla media del mercato, ma esponendosi a un rischio medio alto.
Gli enti che investono per lo più in obbligazioni sono più adatti a chi detiene un profilo di rischio medio basso. I rendimenti medi attesi sono generalmente bassi, ma non ci si espone a perdite di solito elevate. Per cercare di venire incontro a queste due opposte esigenze si hanno anche organismi bilanciati, ossia che investono in modo sostanzialmente equo in azioni e in obbligazioni. Il rendimento medio atteso è discreto, così come il rischio non è basso, ma nemmeno alto.
Tra gli altri, troviamo anche i fondi immobiliari, che come suggerisce il termine stesso, sono enti che investono il risparmio nell’acquisto di beni immobili, al fine di valorizzarli e rivenderli a un prezzo maggiore e ottenere magari nel periodo di detenzione anche un rendimento. Questi organismi espongono l’investitore sia al rischio della congiuntura del mercato immobiliare, sia anche allo scarso grado di liquidità, che potrebbe verificarsi nei casi di calo dei prezzi, in pochi vendono e in pochi acquistano a prezzi calanti, i primi aspettando una risalita dei valori, i secondi un’ulteriore discesa dei prezzi.
Investire negli OICR può convenire, se non altro perché sono organismi altamente specializzati e in grado di anticipare il trend futuro del mercato, spesso indirizzandolo essi stessi. Hanno anche la capacità di influire la gestione delle società partecipate pur con quote minime di azioni o obbligazioni detenute, data la loro importanza per lo più globale rivestita nel panorama finanziario.
Attenzione anche al rovescio della medaglia, perché questi organismi prevedono spesso commissioni di ingresso, di performance, di uscita e anche di gestione, ciascuna delle quali influisce sulla politica dell’investimento. Ad esempio, commissioni di uscita decrescenti nel tempo spingono l’investitore a puntare su un orizzonte temporale medio lungo, così come con elevate commissioni di ingresso. Questi costi sono espressi in termini percentuali sull’investimento effettuato.