La leva operativa è un indicatore della gestione di un’impresa, rappresentando il rapporto tra il reddito e il valore della produzione, con riferimento o a un singolo investimento o a un insieme di attività. Nel dettaglio, la leva operativa ci è utile per capire quale sia la sensibilità di un reddito alla variazione dei ricavi. In altri termini, la leva operativa è data dal rapporto tra Fatturato al netto dei Costi Variabili e Reddito Operativo, ovvero anche dal rapporto tra reddito operativo e margine di contribuzione, che a sua volta è dato dalla differenza tra il margine di contribuzione e costi fissi.
Questo rapporto segnala il grado di rischio a cui si espone un’impresa nell’effettuare un investimento o nell’attività di produzione. Per esempio, quando esso è pari a 1, significa che non ci sono costi fissi e che un eventuale calo del fatturato non genera perdite. Se, invece, il rapporto è superiore all’unità, significa che un calo del fatturato può infliggere all’impresa perdite sempre più elevate.
Riepilogando quanto sinora detto, la leva operativa è data da Margine di Contribuzione / Margine di Contribuzione – Costi Fissi. Il margine di contribuzione è dato dalla differenza tra il prezzo unitario di vendita del bene o servizio in oggetto e il costo unitario di produzione, ovvero dalla differenza tra ricavo e costo, legata alla variazione unitaria dell’output o produzione.
Per quanto detto, quindi, un rapporto uguale a 1 implica l’assenza di costi fissi, per cui un calo del fatturato non comporta perdite. Quando, invece, il rapporto sale oltre l’unità, evidentemente significa che il denominatore dell’equazione sopra esposta sia tendente a zero, cioè che i costi fissi tendono ad essere sempre più vicini al margine di contribuzione. In una situazione di questo tipo, il calo del fatturato certamente comporta perdite sempre più elevate a carico dell’impresa, in quanto il valore della produzione non sarebbe più in grado di coprire l’elevato onere determinato dall’alta incidenza dei costi fissi, detti anche di impianto.
Un esempio che potremmo presentare per una più facile comprensione di quanto sopra accennato è il seguente, immaginiamo di costruire un ponte, che collega due zone della medesima città. La costruzione assorbe quasi del tutto il costo complessivo del ponte, mentre successivamente gli altri costi sono rappresentati dalla manutenzione e dall’eventuale presenza di personale agli ingressi per la gestione della biglietteria.
La leva operativa sarebbe data dal rapporto tra il prezzo di vendita del singolo biglietto, al netto dei costi unitari, spese di manutenzione e del personale, rapportate al numero dei biglietti staccati nell’arco di tempo considerato, e il medesimo margine, di contribuzione, al netto dei costi fissi. Visto che abbiamo spiegato come questi ultimi rappresentino una componente elevatissima dei costi complessivi, ciò implica anche che gli eventuali bassi volumi di vendita, ovvero la scarsa vendita di biglietti per il transito in un dato periodo, non sarebbero in grado di coprire adeguatamente il costo e l’azienda responsabile della costruzione e del successivo uso del ponte subirebbe una perdita, tanto più grande, quanto più elevato risulterà il rapporto sopra citato.
Qualora non vi fossero affatto costi fissi nella produzione di un bene o nell’erogazione di un servizio, la variazione del fatturato non infliggerebbe perdite, in quanto la leva operativa sarebbe pari semplicemente all’unità. Un calo dei ricavi farebbero diminuire contestualmente entrate e spese variabili, ma al massimo si arriverebbe a una situazione di utili azzerati, nel caso di fatturato nullo.
Vediamo come può essere utilizzata la leva operativa ai fini delle informazioni da carpire da essa. Esistono cause interne ed esterne, che influiscono sul risultato. Tra i fattori esterni vi sono l’andamento generale dell’economia, la variabilità della domanda al prezzo, mentre tra quelli interi vi è la capacità di minimizzare i costi, di massimizzare il prezzo.
La leva operativa ci segnala il grado di elasticità del reddito al fatturato. Quando il reddito generato da un investimento o un’attività varia in termini percentuali di più di quanto non faccia il fatturato, l’indizio è negativo, perché implica una vulnerabilità eccessiva dell’impresa ad eventuali cali dei ricavi. A tale proposito, il margine di sicurezza indica la variazione massima del fatturato, tale da mantenere almeno il pareggio dei conti, ovvero quanto le vendite potranno calare, senza che ciò infligga perdite per l’impresa. Ovviamente, però, una leva elevata ha anche conseguenze di senso opposto, quando il fatturato sale, invece che scendere. In quel caso, il reddito tende a reagire in maniera estremamente positiva, crescendo in maniera più che proporzionale. Esempio, un’azienda con leva operativa pari a 3 si trova nella situazione di subire un calo del reddito operativo del 30%, nel caso in cui il fatturato diminuisce del 10%, ma se i ricavi aumentano, per ipotesi, della stessa percentuale, il reddito operativo salirà del 30%.
Per concludere, la leva operativa segnala il grado di vulnerabilità del reddito rispetto ai ricavi o fatturato.