Il rating è un giudizio espresso da un’agenzia preposta alla valutazione relativamente alla capacità di una società o un ente pubblico di onorare i suoi debiti. Nel caso di un soggetto privato, quindi, l’agenzia di rating ne valuta l’affidabilità con riguardo alle scadenze delle obbligazioni emesse, mentre se si tratta di un ente pubblico, governo centrale, regione, ente locale, il giudizio riguarda i titoli di stato emessi.
Le valutazioni sono differenti, a seconda che il debitore sia pubblico o privato. Per un’obbligazione privata, per esempio, al fine di comprendere la capacità che la società ha di fronteggiare le scadenze, si valutano i flussi di cassa, la redditività, il posizionamento sul mercato, l’indebitamento finanziario netto, ma anche aspetti qualitativi, quali l’affidabilità del management. Non mancano anche considerazioni di natura esterna alla singola società, come il contesto macroeconomico, perché è evidente che una cosa è operare in un’economia in forte espansione, un’altra è farlo in piena recessione.
Nel caso di un debito pubblico o sovrano, gli aspetti di cui si tiene conto sono il grado di indebitamento rispetto al Pil del paese, il tasso di crescita attuale e quello atteso nel medio e lungo termine, i disavanzi fiscali, aspetti demografic, ma anche elementi di natura qualitativa, come la stabilità dei governi, la loro credibilità sul piano internazionale, la loro forza nel perseguire e centrare gli obiettivi di finanza pubblica, etc.
Il processo di valutazione è attivato dallo stesso soggetto esaminato. Una società privata o un ente pubblico, infatti, necessita di un rating da parte di una o più agenzie di rilevanza internazionale, al fine di segnalare al mercato la propria affidabilità, altrimenti gli investitori non avrebbero alcun parametro a cui appigliarsi per stabilire se, quanto e a quali rendimenti acquistare obbligazioni private e titoli di stato rispettivamente.
Per questo motivo, l’agenzia sollecita all’istituzione esaminata l’invio dei bilanci, al fine di valutare in maniera dettagliata la sua situazione economico finanziaria. Gli analisti preposti alla valutazione chiedono un incontro con i vertici aziendali, con i dirigenti dei ministeri economici o degli assessorati, nei casi di governi ed enti locali, rispettivamente, con i quali avviano un confronto, richiedendo informazioni supplementari, a completamento dei dati già in loro possesso.
Gli analisti inviano le loro valutazioni a un comitato del credito istituito presente nell’agenzia, il quale emetterà un giudizio, il rating, entro i successivi 90 giorni, o anche prima, nel caso la situazione lo richiedesse.
Una volta che l’agenzia ha un’idea chiara di quale sia il giudizio da assegnare al bond in questione, lo pubblica sul suo sito e lo rende noto al contempo con un comunicato stampa, in modo che sia portato alla conoscenza del pubblico.
Tale rating viene espresso in lettere alfabetiche. Seguendo la classificazione più comune, il grado di maggiore affidabilità del debitore è AAA, mentre D rappresenta il voto assegnato agli emittenti di titoli in stato di default, ovvero di insolvenza.
Ma all’interno di questa classificazione esiste una differenza tra bond investment grade e bond non investment grade, detti anche titoli speculativi. I primi si hanno per rating fino a BBB-, mentre i secondi per valutazioni più basse. I titoli investment grade segnalano una certa resistenza del debitore alle avversità, mentre i secondi sono sintomatici di un elevato grado di vulnerabilità, tanto che nel gergo giornalistico sono anche definiti spazzatura o junk.
Una volta assegnati, i rating sono sottoposti periodicamente a revisione, perché è evidente che le condizioni della società o del paese esaminato possono cambiare. Inoltre, spesso le agenzie emettono due tipi di giudizio: uno riferito al debito nel breve termine, anche con un riferimento temporale di appena un mese, e l’altro con un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Ciò, in quanto un debitore potrebbe mostrarsi sostenibile nel breve o brevissimo termine, ma a rischio nei mesi e anni futuri o viceversa.
Le agenzie di rating più importanti e note al mondo sono te, Standard and Poor’s, Moody’s e Fitch. In realtà, esistono molti altri istituti di valutazione, come il cinese Dagong, poco noto al pubblico, ma con una quota di mercato crescente.
Le valutazioni delle agenzie impattano direttamente sui rendimenti dei titoli del debito esaminati, più il loro giudizio è alto, minori sono i rendimenti richiesti dal mercato per acquistare i bond, in quanto considerati sicuri. Viceversa, i rendimenti si impennano. Un esempio assai famoso è lo spread BTp-Bund, che segnala il differenziale di rendimento per una data scadenza, in genere, decennale, tra i titoli di stato emessi dall’Italia e quelli emessi dalla Germania. I primi hanno rating BBB- per Standard and Poor’s, i secondi AAA. Infatti, i nostri bond rendono per ciascuna scadenza di più dei titoli tedeschi, in quanto considerati più rischiosi per gli investitori.