Per bilancio di verifica si intende un prospetto di sintesi dei saldi di tutti i conti presenti nel piano dei conti dell’azienda e movimentati nel corso dell’esercizio.
Esso mostra i valori di bilancio scaturiti dal piano dei conti, una volta che sono state effettuate le scritture di assestamento.
La struttura di un bilancio di verifica comprende i seguenti elementi
-Codice
-Conto
-Descrizione conto
-Movimenti dare
-Movimenti avere
-Saldo dare
-Saldo avere
Leggendo i totali delle risultanze possono emergere errori e omissioni compiuti durante l’esercizio. Per quanto scritto, diventa chiaro che alla base di un bilancio di verifica vi deve essere un piano dei conti già predisposto dall’azienda ed eventualmente ridefinito in corso d’opera per registrare le operazioni contabili avvenute nell’esercizio. Il piano dei conti è finalizzato a garantire un’adeguata informazione di quanto avviene in azienda da un punto di vista economico e finanziario, sia al management che agli stakeholder, ovvero a quanti hanno in un qualche modo a che fare con l’azienda, come fornitori, creditori, debitori, azionisti, Stato e banche.
I conti aziendali vengono registrati con il metodo della partita doppia, ovvero in dare e avere. I movimenti in dare segnalano movimenti economici negativi e finanziari positivi e quelli in avere indicano movimenti economici positivi e finanziari negativi. Qualche movimento in dare ha una sua contropartita in avere di eguale valore assoluto. Se, per esempio, acquisto merce per un importo pari a 100 e la pago in contante, registrerò una variazione finanziaria negativa in avere e una positiva in dare, entrambe pari a 100, al netto dell’IVA, che per semplicità immaginiamo non esistere. Questo, perché l’acquisto rappresenta da un lato un esborso monetaria negativo, dall’altro un’entrata in magazzino di un elemento necessario per la produzione. Per questo, alla fine dell’esercizio la somma dei movimenti in dare deve risultare uguale alla somma dei movimenti in avere. Eventuali differenze segnalano errori e omissioni e il bilancio di verifica consente di individuarli.
Il piano dei conti non è una struttura predefinita e uguale per tutte le aziende, in quanto viene predisposto proprio sulla base delle necessità dell’azienda, per cui il dettaglio delle informazioni risulta differente tra le aziende, essendo diverse le esigenze e gli ambiti operativi.
Attenzione a non fare confusione tra bilancio di verifica e bilancio di chiusura. Questo è quello che riepiloga i conti, effettuando al contempo le scritture di assestamento necessarie a consentire la transizione da un esercizio all’altro. Esso ci fornisce i risultati della gestione aziendale e analizzando i gradi intermedi di aggregazione dei dati si ottengono informazioni preziose su come si sia pervenuti al risultato finale, che può consistere in un utile o una perdita.
Il bilancio di chiusura si compone di
-Un Conto Economico, riepilogativo delle condizioni economiche dell’esercizio.
-Lo Stato Patrimoniale, in cui affluiscono i dati relativi alle attività e alle passività patrimoniali.
-La Nota Integrativa, dove l’azienda segnala ogni informazioni utile non emersa chiaramente dai due documenti contabili precedenti o che intende rimarcare, a beneficio di una migliore comprensione dell’andamento gestionale.
Dunque, il bilancio di chiusura può essere redatto solo alla fine dell’esercizio, come fa intendere la stessa espressione.
Al contrario, il bilancio di verifica può essere redatto in ogni momento, in quanto è suo obiettivo fornire una sintesi della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda in un dato momento e attraverso un unico documento. La redazione di un bilancio di verifica può essere libera o vincolata, ovvero si può essere o meno costretti a seguire i conti vincolanti che ci vengono posti. A questi si sommano quelli che certamente dovranno figurare nel bilancio stesso, in quanto si presume che non se ne possa fare a meno. Per esempio, un’azienda di certe dimensioni non può non indicare conti relativi ai suoi crediti, i suoi debiti o alle immobilizzazioni. Chiaramente, i conti sono influenzati dal momento in cui il bilancio di verifica viene redatto, in base al tipo di attività aziendale.
Se, per esempio, abbiamo una società commerciale caratterizzata da un’elevata stagionalità nelle vendite, è evidente che questa possa risultare, a un certo punto dell’anno, con in magazzino una quantità relativamente elevata di merce invenduta, a fronte di ricavi ancora bassi. Potrebbe essere il caso di un’azienda di panettoni, che a novembre avrà raggiunto il suo picco di produzione e avrà in magazzino una miriade di dolci, che verranno venduti nelle settimane successive, quando verranno maturati gli incassi. Se facessimo un bilancio di verifica, per ipotesi, il 20 novembre, troveremmo probabilmente elevati debiti verso i fornitori e ricavi bassi. Se lo stesso bilancio lo redigessimo il 31 dicembre, troveremmo che le esposizioni debitorie sono più basse e che, al contrario, l’azienda registra ricavi più elevati. Questo carattere stagionale delle movimentazioni in entrata e uscita di merce e denaro si perde in un bilancio di chiusura, che riepiloga la situazione economica, finanziaria e patrimoniale relativa all’intero esercizio.