La suddivisione della gestione in periodi amministrativi, pur essendo opportuna per esigenze di controllo e necessaria in quanto imposta dalla legge, è però artificiosa.
Infatti la gestione non si interrompe ma è continua nel tempo.
Vi sono delle operazioni che si compiono interamente in un periodo amministrativo perché iniziano e terminano nello stesso esercizio (come quelle presentate nell’esempio), ma vi sono anche operazioni che riguardano due o più periodi amministrativi e che sono ancora in corso alla fine dell’anno.
Per esempio i costi pluriennali (costi per l’acquisto di fabbricati, impianti, attrezzature, automezzi, ecc.) riguardano beni a lungo ciclo di utilizzo che partecipano al processo produttivo per diversi anni successivi, per cui vanno imputati a più esercizi.
Vi sono anche beni a breve ciclo di utilizzo che possono dare la loro utilità per due esercizi consecutivi.
Per esempio le merci acquistate nell’esercizio in corso ma non vendute entro il 31 dicembre.
Esempio di costo comune a due esercizi
Supponiamo che l’impresa Matrix srl, operante nel settore dei prodotti per l’informatica, paghi anticipatamente in data 1/10/2006 un fitto di € 750 per i capannoni ubicati in Savona zona PAIP.
L’affitto viene pagato ogni quattro mesi, pertanto la successiva rata dovrà essere sborsata in data 1/02/2007.
Il pagamento della prima rata del fitto ha generato un costo di € 750.
Tuttavia questo costo, che si è manifestato durante l’esercizio 2006, non potrà essere attribuito per intero allo stesso esercizio, dato che la sua utilità (cioè il fatto che la Matrix srl potrà usufruire del capannone) anche per il mese di gennaio 2007.
Quindi il fitto in oggetto compete economicamente all’esercizio 2006 soltanto per
Vediamo graficamente come si rappresenta
Principio della Competenza Economica
Ne consegue quindi che il reddito di un esercizio non è indipendente dal reddito degli altri esercizi che lo hanno preceduto e che lo seguiranno, ma si ricollega sia al reddito degli esercizi passati sia a quello degli esercizi futuri.
Per determinare il risultato economico di un esercizio separandolo da quello degli esercizi precedenti e successivi, deve essere seguito il principio della competenza economica dei costi e dei ricavi e non quello della manifestazione finanziaria.
Il principio della competenza economica prevede che i fatti di gestione determinano il reddito dell’esercizio a cui tali fatti si riferiscono economicamente, indipendentemente da quello nel quale si è verificata la corrispondente manifestazione finanziaria.
Infatti la competenza economica di un costo o di un ricavo può temporalmente coincidere o non coincidere con la manifestazione finanziaria che misura il costo o il ricavo stesso.
Per manifestazione finanziaria di un’operazione di gestione si intende non soltanto la sua manifestazione monetaria (entrata o uscita di cassa relativa a una riscossione o a un pagamento per contanti), ma anche l’aumento o la diminuzione di crediti e l’aumento o la diminuzione di debiti connessi a operazioni compiute con dilazioni di pagamento e successivamente estinte.
Un ricavo si considera di competenza dell’esercizio se in quell’anno il processo produttivo del bene e/o servizio è avvenuto; in altre parole se il bene è stato consegnato o spedito e/o il servizio è stato reso.
Per esempio, se consideriamo un’impresa che produce automobili, il ricavo derivante dalla vendita di un’auto è di competenza dell’esercizio “n” se in quell’esercizio il processo produttivo è stato completato con l’ottenimento del prodotto finito e l’auto è passata di proprietà, quindi venduta.
Un costo si considera di competenza dell’esercizio se ha dato in quell’esercizio la sua utilità e se ha trovato copertura nel correlato ricavo, nel senso che il suo sostenimento ha permesso all’impresa, tramite il processo produttivo, di ottenere un ricavo di competenza.
Se riprendiamo l’esempio precedente, sono di competenza dell’esercizio “n” tutti quei costi “incorporati” nell’automobile venduta che, tramite il loro sostenimento, hanno permesso di ottenere il prodotto finito, quindi materie prime, parti componenti, salari degli operai, costi per energia, quota di consumo degli impianti e macchinari, ecc., necessari alla produzione dell’autovettura
Per determinare il reddito d’esercizio è necessario scindere il complesso dei costi e dei ricavi derivanti dalle operazioni di investimento e di disinvestimento in due gruppi
-Costi e ricavi di competenza, attribuibili al periodo amministrativo considerato
-Costi e ricavi non di competenza, non attribuibili al periodo amministrativo considerato.
Il reddito di esercizio si calcola come differenza tra i ricavi e i costi di competenza del periodo amministrativo considerato, e non facendo la differenza fra tutti i ricavi conseguiti e tutti i costi sostenuti.