In questa guida spieghiamo il significato di posizione lunga e corta.
Tra gli innumerevoli significati che possono essere attribuiti all’aggettivo inglese short, i più comuni sono basso, breve, corto. La locuzione short position viene quindi letteralmente tradotta dal dizionario finanziario italiano con posizione corta, long position, corrispondentemente, con posizione lunga.
Queste definizioni, se beneficiano della letteralità, peccano tuttavia di potere evocativo. Vale allora sottolineare che short può essere utilizzato per indicare situazioni in cui taluno è a corto di qualcosa. Lo short selling per esempio è la vendita allo scoperto, ossia senza il contestuale possesso della cosa che si vende. Per deduzione logica inversa, la posizione di chi acquista può dunque essere a ragione definita lunga. La simmetria contrattuale, oltre che concettuale, è così perfettamente assicurata: da una parte sta il venditore che è corto, dall’altra l’acquirente, lungo.
Risulta essere chiaro dunque che simili posizioni possono venirsi a creare soltanto quando la consegna del venduto è procrastinata nel futuro. Per questo motivo, le due posizioni sono tipiche dei future e delle option: questi strumenti finanziari rappresentano infatti i principali contratti a esecuzione differita.
Nel gergo finanziario, invero, viene detta lunga anche la posizione di chi acquista titoli a pronti. Tale posizione però non è accompagnata dalla correlativa posizione corta del venditore: per vendere a contanti egli non può infatti essere scoperto.
Una posizione corta o lunga, poi, è sempre una posizione aperta. Una posizione si apre nel momento in cui viene compiuta la prima operazione, di acquisto o di vendita.
Nel caso di future, aprono una posizione sia il venditore che l’acquirente, il primo apre tuttavia una posizione corta, il secondo lunga. La chiuderanno, il primo acquistando un future della stessa specie oppure consegnando l’attività venduta, il secondo ricevendola, ovvero, più frequentemente, rivendendo il contratto. Risulta allora che posizione lunga e corta non sono altro che spie delle aspettative degli operatori, ne apre una corta chi si attende un ribasso del mercato, una lunga, chi si immagina il futuro in maniera diametralmente opposta.
Nel caso di option, la fattispecie è più complessa, sia la posizione lunga che la corta possono rivelare un animo rialzista, dipende dal tipo di contratto, se è call o put. Nel caso di call, si riproduce sostanzialmente la situazione in cui viene trattato un future, l’unica differenza consiste nel fatto che chi si mette in posizione di vendita, lo writer, non è certo di dovere dare esecuzione al contratto entro la sua scadenza. Egli vi sarà tenuto, soltanto se all’acquirente conviene esercitare il diritto comprato.
Per contro, se l’opzione è put, è il venditore corto ad attendersi un’impennata del mercato, se i prezzi salgono, l’acquirente del put non esercita il proprio diritto di vendita, poiché ci perderebbe, e lo writer guadagna il premio, oppure chiude la posizione acquistando un identico put, ma a prezzo inferiore.