La maggioranza delle persone che investe in oro lo fa pensando che sia un bene la cui proprietà non possa essere messa in discussione. In realtà molti lo acquistano con modalità che producono esattamente il risultato opposto, esponendosi a rischi ai quali non avevano pensato.
Caratteristiche
L’oro non allocato, cioè depositato in un conto corrente, definito conto corrente oro, diventa di proprietà della banca. Costituisce parte del capitale dell’istituto, il quale può utilizzarlo legalmente per il proprio profitto. L’investitore risulta quindi esposto al rischio di insolvenza da parte della banca.
Le garanzie che proteggono i titolari di conti correnti non si applicano a chi è titolare di un conto in oro. Questo risparmiatore, perciò, risulterebbe ancora più dipendente dall’economia locale e mondiale di quanto non sia un risparmiatore che deposita dei contanti, cosa che non è di certo auspicabile per la maggior parte degli investitori. La banca può utilizzare l’oro che ha ricevuto in deposito in qualunque modo desideri. Anche se si pensa che la banca sia tenuta a conservare nelle proprie camere blindate una certa quantità di oro a disposizione dei risparmiatori, questo non è necessariamente vero. E anche se fosse, quest’oro sarebbe di proprietà della banca e non dei correntisti, e in caso di insolvenza sarebbe venduto a beneficio di tutti i creditori (non soltanto di chi ha depositato dell’oro).
Perciò, quando depositate dell’oro in un conto corrente, sappiate che non necessariamente verrà conservato fisicamente nella banca. Questo non dovrebbe sorprendere, dal momento che è la stessa modalità con la quale la banca investe il denaro depositato nei conti. La banca fa la stessa cosa con i lingotti e ottiene più soldi dall’oro depositato in un conto che non dall’oro affidato in custodia, così come ottiene più guadagni dai conti correnti che non dal denaro depositato nelle cassette di sicurezza. Ecco perché questa è la modalità di deposito che la banca pubblicizza di più e incoraggia ad effettuare e, considerando che comporta meno spese, generalmente è la modalità più popolare tra gli investitori.
Proprietà
Il denaro non può appartenere contemporaneamente al risparmiatore e alla banca, perciò la legge stabilisce che il denaro depositato in una banca diventi temporaneamente di proprietà della banca, la quale ne assume la responsabilità. In caso la banca fallisca, il risparmiatore dovrebbe mettersi in fila assieme agli altri creditori e non è detto che riesca a recuperare l’intera somma versata (anche se i governi di molti paesi offrono al risparmiatore che deposita denaro in banca una protezione che potrebbe ridurre le perdite in caso di fallimento dell’istituto di credito). Tuttavia, esiste un modo diverso per depositare del denaro in una banca in modo che non se ne perda la proprietà, nemmeno temporaneamente. Le leggi dei vari paesi in genere riconoscono una differenza fondamentale tra il deposito in banca e un affido in custodia. In una relazione di affido in custodia, il risparmiatore si aspetta che il suo bene venga tenuto al sicuro ma non può pretendere nessun altro beneficio quali servizi gratuiti associati al conto corrente o maturazione di interessi. Al contrario, paga alla banca una certa somma per via della custodia che essa garantisce, ma la banca non può utilizzare i soldi del consumatore per trarne profitto.
La differenza tecnica è che quando aprite un conto corrente trasferite temporaneamente la proprietà del vostro denaro alla banca e le permettete di utilizzare come meglio crede i soldi versati. Un contratto di affidamento in custodia, invece, non comporta il trasferimento della proprietà del capitale alla banca, la quale non potrà utilizzare i vostri soldi. In questo modo la banca li terrà semplicemente al sicuro e dovrà restituire la cifra intera al risparmiatore in qualunque momento, anche nel caso in cui fallisca. Sia l’oro che il denaro contante possono essere depositati con queste modalità in una banca (per esempio in una cassetta di sicurezza). Non è la forma nella quale una ricchezza viene consegnata alla banca a determinare se la banca ne assumerà la proprietà o no, ma i termini secondo i quali viene affidata. Qualsiasi bene materiale – assegni, diamanti, orsacchiotti – può essere depositato in un caveau o in una cassetta di sicurezza in modo che non diventi proprietà della banca ma soltanto vostra, e la stessa cosa vale per l’oro.
Il problema è che depositare oro in un conto corrente legalmente è come depositare del denaro in un conto: smette di essere proprietà privata e diventa proprietà della banca, mentre l’investitore godrà di un credito nei confronti dell’istituto. E’ importante che chi investe in oro capisca pienamente le conseguenze, dal momento che esistono differenze critiche nel modo in cui gli investitori verranno rimborsati nel caso in cui in futuro le difficoltà economiche rimangano pressanti – come molti si aspettano. I due tipi di contratto – affido in custodia e deposito – hanno nomi molto simili nell’industria dell’oro: allocato e non allocato.
Gestione bancaria
Non tutte le banche danno la possibilità di affidare l’oro in custodia. Il motivo è che oggi le banche non hanno la certezza di poter custodire l’oro in maniera che sia sempre disponibile. Le banche oggi guadagnano offrendo credito ed eseguendo transazioni. Operano in un mercato estremamente competitivo e non possono permettersi di tenere del capitale fermo. Sfortunatamente, questo significa che non nutrono molto entusiasmo nei confronti di un ruolo marginale come quello della custodia fisica dei lingotti. Alcune banche, tuttavia, offrono volentieri questo servizio ai propri clienti. L’oro non allocato può essere prelevato dal risparmiatore in forma fisica; fino a quando non viene prelevato rappresenta un credito nei confronti della banca. Aspettatevi di dover pagare delle spese aggiuntive nel momento in cui richiederete di prelevare l’oro in forma fisica, perché anche la banca dovrà sostenere delle spese per farsi consegnare l’oro in quella forma.
Fino a quando non ne richiederete il ritiro, il vostro oro esisterà solo sottoforma di un credito virtuale, e la banca potrà utilizzarlo con profitto in molti modi. Uno dei modi più semplici per la banca è acquistare contratti future, per rendere più solida la sua posizione ed evitare di esporsi troppo all’inflazione.
Un contratto future è una compravendita di oro secondo termini decisi al momento, ma che si effettuerà in futuro, in una data prestabilita. Il concetto alla base è simile a quello che regola lo scambio di oro non allocato. Non si tratta però della stessa cosa, dal momento che la banca non accetterebbe una vostra promessa di pagare in futuro, perciò dovreste pagare l’oro senza riceverlo in quel momento. Al contrario, le banche possono stipulare dei contratti future tra loro. In questo modo una banca non deve pagare subito l’oro che ha stabilito di acquistare in futuro e del quale, in quel momento, non ha bisogno in forma fisica.
Nel frattempo, il denaro reale che riceve dai correntisti verrà impiegato per finanziare operazioni che permettono alla banca un maggiore ritorno di capitale che non la semplice custodia di lingotti. In questo modo la banca gode di sicurezza per quanto riguarda la disponibilità dell’oro, un rischio apparentemente molto ridotto che i contratti future possano non avere buon esito, un grosso risparmio sui costi di gestione e mantenimento in sicurezza di un caveau e tutto il vostro denaro a disposizione per gli investimenti. I future non sono l’unico contratto di credito che le banche possono utilizzare: opzioni, prestiti e cessioni sono meccanismi alternativi che rimuovono il rischio che l’oro non allocato rappresenta per la banca. Tutto dipende, in ultima analisi, dall’estensione del vostro credito nei confronti della banca, la quale può disporre del vostro denaro abbattendo i costi, a patto che tutti i vari sistemi di monitoraggio del rischio nel mondo della finanza continuino a funzionare correttamente.
Dovrebbe essere chiaro, a questo punto, perché la maggior parte delle banche offre e incoraggia l’acquisto dell’oro non allocato. I clienti risparmiano, le banche risparmiano e tutto funziona se le banche si mantengono affidabili, immagine che naturalmente le banche propongono di sé. Questo sistema dell’oro permanentemente non allocato ha riscosso così successo che ogni giorno 14 tonnellate di oro non allocato vengono cedute nella sola Londra. La maggior parte degli istituti di credito non offre condizioni convenienti per l’acquisto di oro allocato e non investe più nella realizzazione di caveau. Perciò il mercato dell’oro altamente professionale oggi opera quasi esclusivamente sui crediti, cioè sulla fiducia che le banche nutrono l’una nei confronti dell’altra sul fatto che gli accordi future verranno rispettati – cosa che naturalmente succede nella maggior parte dei casi.
Custodia
Il successo dell’oro non allocato ha ridotto l’importanza di quello allocato. Se acquistate alluminio, grano o valute estere nei rispettivi mercati, il venditore si impegna a fornire il bene in poco tempo, a fornirvi subito il bene in cambio del pagamento. Nel caso dell’acquisto dell’oro spot (a pronti) non avrete questo privilegio. Quando vi presenterete in banca con il vostro certificato non vi verrà consegnato nulla, poiché il mercato dell’oro spot è ormai per convenzione non allocato. Questo è molto conveniente per le banche, poiché esse sanno che la maggior parte delle persone che acquistano oro desidera che venga conservato in sicurezza nella banca. Perciò, se riescono a convincere i risparmiatori a consegnare l’oro alla banca sottoforma di credito (non allocato), piuttosto che sottoforma di un contratto di custodia (allocato), risparmiano sui costi di trasporto e sorveglianza.
Il risultato è che questa è la forma più economica per acquistare dell’oro, pertanto la più popolare anche tra gli investitori. Questa popolarità ha fatto diventare l’oro allocato la forma più comune di acquisto d’oro. Ora il mercato spot dell’oro avviene a livello internazionale su base non allocata, e gli investitori devono pagare un extra se desiderano che l’oro venga consegnato in forma fisica. Per qualsiasi altro bene, l’acquirente non accetterebbe di pagare un extra rispetto a quanto pattuito al momento dell’acquisto, ma il mercato dell’oro funziona così. Il prezzo spot che vedete nelle quotazioni non include i costi necessari per una consegna in forma fisica.
Le conseguenze a lungo termine della non esistenza in forma fisica dell’oro non allocato sono difficili da credere per persone non hanno familiarità con il mondo della finanza. I correntisti, occasionalmente, dopo anni possono ritrovarsi senza più soldi nel loro conto corrente e trovano molto duro da accettare che la perdita del loro denaro da parte della banca sia considerata dalla legge alla stregua di un investimento sbagliato da parte del correntista. E’ facile capire le loro proteste, ma queste non gli permettono di recuperare il denaro una volta perso. Questo è un concetto che dovrebbe essere presente nella mente di chi investe nell’oro non allocato, ed è il motivo per cui è preferibile conservarlo in un caveau, dietro pagamento di una somma per la custodia.
Contratto di acquisto
Un contratto di acquisto di oro non allocato dovrebbe essere un documento legale firmato sia dal proprietario della banca sia dal cliente, nel quale dovrebbe essere scritto chiaramente che l’oro rimarrà di proprietà dell’investitore in ogni momento. Dovrebbe essere chiaro, inoltre, che l’oro viene affidato alla banca in custodia per garantirne la sicurezza, servizio per il quale la banca riceve un pagamento. Ricordate che per la legge il pagamento di una somma per il servizio di custodia è uno dei fattori più importanti per stabilire che il risparmiatore non ha trasferito la proprietà dell’oro alla banca, ma glielo ha affidato perché l’istituto ne garantisse la sicurezza e l’adeguata conservazione.
Il pagamento di una tariffa assicura che la proprietà del bene rimanga del risparmiatore. Se il contratto viene stipulato in questi termini, il banchiere dovrà riporre l’oro nel caveau, conservarlo in sicurezza e non utilizzarlo. Le regole sono chiare! Dovreste anche assicurarvi che l’oro allocato sia assicurato contro il furto, dal momento che rimarrà di vostra proprietà e ne sarete responsabili. Il furto dell’oro da un caveau è un evento estremamente raro, il che rende il prezzo di un’assicurazione contro il furto particolarmente economico. Spesso è incluso nei costi richiesti dall’istituto bancario per la custodia, il che è anche una garanzia della sicurezza del caveau.
Svantaggi
La strategia alternativa per chi vuole investire nel mercato dell’oro è risparmiare i costi di custodia e assumersi il rischio della perdita del capitale in caso di insolvenza della banca. Nella maggior parte dei casi sarete perfettamente al sicuro ma ricordate che – in termini di rischio – il fallimento delle banche è un fatto che è capitato spesso nella storia della finanza negli ultimi 100 anni. Il pericolo insito nel deposito di oro non allocato è maggiore di quanto non venga avvertito dagli investitori. Il rischio è sicuramente maggiore nel caso in cui l’istituto non abbia una buona reputazione e operi soprattutto al di là del settore bancario.
Nella maggioranza dei paesi l’attività bancaria è strettamente regolamentata; la licenza è difficile da ottenere e richiede un grosso capitale per minimizzare il rischio di insolvenza e proteggere i clienti. Ma dal momento che l’oro ha perso il suo stato monetario, può essere acquistato, venduto e prestato anche al di fuori del mondo delle banche. E’ possibile mettere in piedi un business commerciale con un capitale iniziale molto ridotto e vendere oro non allocato, il che vuol dire che anche organizzazioni poco affidabili potrebbero attrarre molti investitori proponendo dei crediti ai quali non corrisponde una reale disponibilità d’oro. Perciò il business dell’oro può essere legalmente intrapreso da persone che non hanno una licenza bancaria, non hanno esperienza nella conduzione di operazioni finanziarie e non hanno una grossa disponibilità di capitale.
Inoltre, non c’è niente che impedisca il prestito dell’oro non allocato a chi è disposto a pagare gli interessi più alti (ad esempio un’organizzazione debole alla quale le banche e altri istituti rispettabili non concedono credito). Chi presta oro a queste organizzazioni dalla cattiva reputazione riceve interessi extra per aver intrapreso questo rischio. Tuttavia, questo guadagno extra non andrà a vantaggio dei risparmiatori che hanno acquistato l’oro non allocato, ma verrà utilizzato per salari e dividendi, insieme all’oro ricevuto dai clienti per l’acquisto dei crediti, e il tutto avviene secondo legge dal momento che apparentemente l’oro è stato ceduto per generare guadagni – anche se in maniera un pochino più rischiosa. Generalmente tutti questi contratti con organizzazioni poco affidabili sono fatti in buona fede – anche se in maniera abbastanza superficiale, ma questa sarebbe una consolazione ben scarsa per dei correntisti che dovessero perdere l’intero credito in oro. D’altra parte c’è anche il rischio comportato dalla crisi globale.
Come l’oro non allocato è una forma di credito, così i contratti derivati sui quali si basa la moderna finanza. L’aumento di dimensioni dei mercati derivati mondiali va oltre la comprensione della maggior parte delle persone: si è passati da 0,7 trilioni di euro nel 1986 a 180 trilioni nel 2003. Attraverso questi strumenti le banche hanno iniziato a sottoscrivere assicurazioni finanziarie il cui potenziale di richieste – se il sistema del credito mondiale vacillasse – sarebbe dell’ordine di 7 milioni di euro a testa per i 300 milioni di persone più ricche del mondo. Per mettere questo numero in prospettiva, esistono circa 7 milioni di milionari negli USA e circa 20 nel mondo. Per fare un altro paragone, il debito nazionale USA – considerato enormemente grande in tutto il mondo – è di circa 5 trilioni di euro. Allo stesso tempo, l’oro prodotto in tutto il mondo ha un valore totale di circa 1,5 trilioni di euro. Perciò 180 trilioni è una cifra spropositata, da qualunque lato si guardi. I derivati – così come l’oro non allocato – sono crediti basati sulla promessa di consegnare dei beni in futuro. Il contratto rimane aperto, poiché la sua chiusura comporta spese di spedizione e trasferimento dei beni, spese di amministrazione e tasse. Evitando di pagare tutte queste spese in anticipo, i derivati riducono i costi del trading. Tuttavia, legano il credito alla situazione finanziaria e alla capacità della banca di una delle controparti di pagare.
Il rischio dei contratti derivati è esattamente lo stesso dell’oro non allocato. Perciò, all’insaputa di molti, gli investitori in oro non allocato partecipano attivamente al sistema dei contratti derivati mondiali. Nessuno sa quando un colosso finanziario potrebbe crollare. Nemmeno i più pessimisti possono affermare di conoscere il considerevole aumento – grazie ai moderni computer – della possibilità di monitorare e gestire contemporaneamente migliaia di situazioni finanziarie complesse e intercorrelate, e questo significa che possiamo dire con abbastanza sicurezza che sarebbe possibile gestire un mercato di derivati di dimensioni da 10 a 100 volte quelle attuali. Ma, a prescindere da questo limite, è probabile che l’oro non allocato e la moderna finanza basata sui contratti derivati crolleranno assieme in circostanze drammatiche.