Il gap del prodotto interno lordo misura la differenza tra quanto una nazione è riuscita a produrre effettivamente in un anno e quanto avrebbe potuto produrre se avesse utilizzato pienamente tutti i fattori produttivi.
Il gap del Pil, nonostante la prima impressione contraria, oltre ad assumere valori negativi quando la produzione reale è inferiore a quella potenziale, può essere anche positivo. Questo si verifica quando la realtà supera se stessa, ossia quando i fattori produttivi operano più del normale, cioè macchinari che non vengono mai arrestati e lavoratori che prolungano le ore di straordinario fino allo stremo delle forze.
In questi casi, l’economia produce più di quanto è ragionevole. Si è ai limiti estremi della capacità produttiva, ogni ulteriore richiesta da parte della domanda non può più essere soddisfatta. I prezzi iniziano a salire sempre più velocemente, gli interessi pure, il ciclo economico è giunto al suo punto di massimo, la crescita è destinata a tramutarsi in recessione.
La corsa della crescita, giunti a questo punto, è stata tirata troppo a lungo ed è necessario recuperare energie per proseguire sulla strada dello sviluppo e del benessere. L’aumento dei prezzi arresta la sete della domanda e rallenta, di conseguenza, la produzione. Il gap all’inizio si restringe, poi oltrepassa la linea di trend, cioè quella su cui viaggia il prodotto potenziale, quindi inizia a inabissarsi.
I lavoratori perdono il posto, gli stabilimenti chiudono, la domanda, non sostenuta dal reddito creato dalla produzione, si rattrappisce. Il gap si allarga, questa volta però in senso negativo. una porzione sempre più ampia di capacità produttiva rimane inutilizzata. Di questo passo l’economia raggiunge il fondo. i prezzi iniziano a calare o, se non calano, crescono molto lentamente, così da rendere più agevole l’acquisto di nuovi prodotti. La domanda, interna o estera non importa, ricomincia a vivacizzarsi.
La corsa allora riprende, non a caso questa fase si chiama ripresa, il gap riattraversa la linea di trend e l’economia cresce.