I conti d’ordine sono per i contabili quelli di memoria, ovvero di cui si tiene traccia e che fanno parte del sistema informativo dell’azienda, ma che non rappresentano una variazione patrimoniale già avvenuta, un ricavo o un costo registrato nel conto economico. Seguendo il principio contabile Oic 22, i conti d’ordine sono destinati alle società che redigono bilanci di esercizio sulla base di quanto prescritto dal Codice Civile e se un determinato aspetto è già affrontato da un altro principio, viene adottato proprio questo.
In generale, tra i conti d’ordine non compaiono le poste negative o positive indicate nello stato patrimoniale o segnalate nella Nota integrativa. A questo proposito, si cita l’esempio delle garanzie reali o personali prestate per debiti altrui o per debiti propri. Nel primo caso, è richiesta l’iscrizione dell’ipoteca sul bene tra i conti d’ordine, perché il bene rischia l’esproprio nel caso in cui il beneficiario della fideiussione non sia in grado di pagare il debito contratto o non voglia farlo. Per le garanzie reali o personali accese su beni propri, invece, questa iscrizione non è dovuta, in quanto il bene rimane iscritto nell’attivo dello stato patrimoniale, il debito è collocato nel passivo e la garanzia viene citata nella Nota integrativa.
Vediamo quali poste sono accolte, quindi, tra i conti d’ordine. Si tratta di rischi, di impegni, di possesso di beni di terzi, di beni propri depositati presso terzi, di riprese fiscali da ricordare, di ogni altro evento che è importante tenere nella memoria contabile.
Come abbiamo modo di notare, sono eventi che non hanno impattato ancora sul patrimonio o sul conto economico dell’azienda, non essendosi tradotti in un credito o un debito, o in un ricavo o un costo. Tuttavia, hanno la potenzialità di impattare negativamente o positivamente sui conti aziendali, come nel caso di una fideiussione concessa in favore di terzi, nel caso in cui il debitore principale non adempia alle proprie obbligazioni. In quel caso, il patrimonio aziendale sarebbe aggredito dal creditore fino al valore massimo della garanzia. Pertanto, è importante che tale fideiussione compaia nella memoria contabile, altrimenti non sarebbe possibile per chi legge un bilancio conoscere a tempo debito dei rischi gravanti sui conti della società, anche nel caso in cui non vi siano state registrate ancora variazioni di alcun tipo sul piano patrimoniale o economico.
Dicevamo, i conti d’ordine sono disciplinati dall’Organismo italiano di contabilità, Oic, il quale ha elaborato una nuova edizione dell’Oic 22, fornendo nel dettaglio i chiarimenti allo scopo, in base ai quali sono state fornite
-Le definizioni delle garanzie prestate e ricevute, degli impegni, dei beni della società presso terzi e dei beni di terzi presso la società, oltre che di garanzia reale e personale.
-La precisazione per cui non vanno inseriti nei conti d’ordine quelle rilevazioni già elencate in calce allo stato patrimoniale, nel conto economico e nella Nota integrativa, al fine di evitare inutili doppioni, che nuocerebbero alla chiarezza del bilancio.
-La riformulazione della disciplina sugli impegni, riportando nei conti d’ordine quelli che potrebbero gravare in maniera significativa sul patrimonio aziendale.
Rispetto alla versione precedente, sono state apportate alcune modifiche nel senso di una maggiore chiarezza. In tema di garanzie prestate o ricevute, rientrano sia quelle reali che personali. Per garanzie reali, si spiega, si intendono gli impegni per i quali il garante è tenuto a rispondere illimitatamente con tutto il proprio patrimonio. Trattasi di fideiussioni, gli avalli, i contratti autonomi di garanzia e le lettere di patronage forti. Per garanzie reali, invece, si intendono quegli impegni, per cui il garante risponde dell’obbligazione propria o altrui per i beni dati in garanzia.
Gli impegni, poi, sono obbligazioni assunte dalla società verso terzi sulla base di negozi giuridici con effetti obbligatori certi, ma che non sono stati ancora eseguiti da nessuna delle due parti. I beni di terzi presso la società, invece, si trovano in questaa, che si assume l’onere della custodia e i relativi rischi. Al contrario, i beni della società presso terzi sono custoditi da questi, che assumono l’obbligo di custodia e i relativi rischi.
I valori relativi alle garanzie, agli impegni e ai beni di terzi presso la società vanno riportati in un’unica colonna in calce allo stato patrimoniale, ma i relativi importi non vanno sommati ai totali dell’attivo a quelli del passivo. Essi devono essere comparati con quelli dell’esercizio precedente. Le garanzie prestate vanno rilevate nel momento in cui la società presta la garanzia. Nel caso dell’ipoteca, il momento dell’iscrizione coincide con la trascrizione nel registro dei beni immobili. Le garanzie vanno inserite tra i conti d’ordine al valore della garanzia prestata, o se non determinata, alla migliore stima del rischio assunto nel momento dato. Infine, se sui beni immobili aziendali sono iscritte ipoteche di diverso grado, nei conti d’ordine deve indicarsi il loro valore complessivo.