In questa guida mettiamo a disposizione la definizione di cheapest to deliver e spieghiamo quale risulta essere il significato in finanza.
Cheap in inglese significa ; cheapest, che ne è superlativo, denota : cheapest to deliver (Ctd) è dunque . Ma in cosa consiste l’oggetto della consegna? In finanza è un titolo di Stato, per esempio un Bund. Il contratto future sui titoli di Stato (v. ) infatti non riguarda uno specifico titolo trattato sul mercato secondario, ma un titolo astratto, detto nozionale.
Le caratteristiche del nozionale, al fine di consentire la massima possibilità di negoziazione del contratto, sono definite in termini generali, di modo che la struttura del future non vari con il trascorrere del tempo. All’Eurex, per esempio, il nozionale sul future decennale è rappresentato da un Bund del valore nominale di 100mila euro, con cedola del 6%, vita residua tra gli 8,5 e i 10,5 anni e un controvalore minimo di emissione di due miliardi di euro. Quest’ultima condizione è richiesta per consentire ai venditori del future di poter acquistare senza difficoltà sul mercato a pronti i titoli di Stato da consegnare alla scadenza agli acquirenti del contratto. Poiché un titolo siffatto potrebbe non essere trattato sul mercato, è concessa al venditore la facoltà di scegliere per la consegna il titolo più conveniente per lui, ossia il cheapest to deliver. Il titolo scelto deve in ogni caso garantire all’acquirente performance analoghe a quelle dell’astratto titolo nozionale: egli alla scadenza del contratto sarà in ogni caso titolare di una quantità di Bund del controvalore nominale di 100mila euro, con un tasso di interesse nominale annuo lordo del 6% e con durata residua compresa fra gli 8,5 e i 10,5 anni.
Come viene individuato il cheapest to deliver? In primo luogo, si deve trattare di titolo che soddisfi le due condizioni relative alla durata residua e al controvalore minimo di emissione. Quindi viene identificato come quel titolo che il giorno di scadenza del contratto riduce al minimo le perdite ovvero realizza al massimo i profitti nei quali il venditore incorre per effetto della duplice operazione che l’esecuzione del future comporta: l’acquisto dei Btp sul mercato a pronti e la relativa consegna all’acquirente.
Supponiamo che siano due soltanto i titoli che rispettano le condizioni fondamentali per la consegna, il Bund luglio 2021 e il Bund gennaio 2022. Supponiamo inoltre che i titoli con la prima scadenza costino al venditore 153mila euro, gli altri 148mila e che egli li possa rivendere, in ossequio al contratto, rispettivamente a 152mila e 146mila euro. Il venditore sceglierà allora di consegnare Bund luglio 2021, poiché questi titoli gli consentono di minimizzare le proprie perdite (mille euro al posto di duemila euro). Se invece dalla loro vendita il venditore avesse ricavato rispettivamente 158mila e 155mila euro, chepeast to deliver sarebbe stato il titolo con scadenza gennaio 2022. Consegnando questi, il venditore avrebbe infatti massimizzato i propri profitti, settemila euro invece di cinquemila.