Per beni strumentali si intendono quelli che un’impresa acquista per un uso pluriennale, in quanto contribuiscono all’attività per un periodo superiore all’esercizio. Si pensi a un immobile o a un macchinario, un computer, accessori. Il loro utilizzo nell’attività d’impresa risulta pluriennale, per cui il costo inizialmente sostenuto, magari in un’unica soluzione, deve essere spalmato per gli anni in cui questi beni concorrono alla produzione del risultato d’esercizio. A questo fine si parla di ammortamento, che altro non è che una pratica contabile e fiscale, in base alla quale il costo di un bene viene spalmato in diversi anni.
Si pensi a un computer, quando si dice che il suo costo è ammortizzabile in 5 anni, significa che deve essere suddiviso per 5 e un quinto di esso partecipa al risultato d’impresa ogni anno, ovvero in ogni esercizio graverà per un quinto del totale. Chiaramente, può accadere che vi sia difformità tra la disciplina civilistica ai fini del bilancio e quella fiscale, nel senso che un bene può essere considerato ammortizzabile in un certi numero di esercizi per la prima e per un numero diverso di esercizio per la seconda. Non è un aspetto peculiare dell’ammortamento, come sanno bene coloro che posseggono anche i minimi rudimenti di ragioneria.
Risulta essere evidente, che se si consentisse all’impresa di detrarre il 100% del costo sostenuto per un bene strumentale in un solo esercizio, sul piano fiscale se ne incentiverebbe l’acquisto. Prendiamo il succitato esempio del computer, che invece che essere ammortizzato in 5 anni, può essere fiscalmente detratto in un solo esercizio. Ebbene, l’impresa, invece che attendere 5 anni per detrarne il costo di acquisto, potrà scaricarlo dalle imposte in un’unica soluzione e ciò rappresenterebbe un vantaggio fiscale non indifferente. Per evitare di trascinarsi per anni anche costi modici relativi ai beni strumentali, il fisco ammette detrazioni in un unico esercizio degli acquisti di importo inferiore ai 516,46 euro, IVA esclusa.
Tornando alla definizione, i beni strumentali sono tutti i beni materiali e immateriali destinati a essere utilizzati dalla gestione caratteristica. Come detto, sono fattori a medio lungo ciclo di utilizzo, per cui i rispettivi costi sono di competenza di più esercizi o pluriennali, mentre possono offrire un ricavo all’impresa, qualora fosse ceduti a terzi in fase di disinvestimento, una volta esaurita la loro funzione ai fini produttivi. Possono essere legati alle attività tecnico produttive, come per gli impianti, i macchinari e le attrezzature, all’attività di vendita e alle attività amministrative. Quanto alle finalità, possono limitarsi a rimpiazzare beni logori, compro un computer nuovo al posto di uno vecchio, o incrementare la produttività, rendendo la produzione più efficiente, ma possono anche accrescere la produzione aziendale, così come contribuire a migliorarne la qualità.
L’impresa può acquisire i beni strumentali a titolo di proprietà, comprandoli da terzi, ricevendoli in uso con contratti di comodato gratuito, nolo a caldo, leasing, affitto, costruzione in economia o usufrutto.
I beni strumentali si possono dividere par natura o destinazione. Sono beni strumentali per destinazione quelli utilizzati esclusivamente nell’esercizio dell’impresa. Essi vengono utilizzati direttamente dall’imprenditore all’interno del processo produttivo a titolo di proprietà o di altro diritto reale. Quelli per natura, invece, sono quei beni che non sarebbero suscettibili di altro impiego, se non attraverso una trasformazione radicale. La distinzione tra le due categorie ha implicazioni pratiche, perché i beni strumentali per natura sono sempre ammortizzabili, anche quando non vengono impiegati direttamente nel ciclo produttivo.
Quanto alle modalità di acquisizione, la locazione è quel contratto con cui il proprietario di un bene lo concede in godimento a un locatario, in questo caso, l’impresa, dietro il pagamento di un corrispettivo periodico. In questo caso non vi è ammortamento, perché l’impresa non ha sostenuto un costo per l’acquisto del bene strumentale, ma può detrarre tra i costi anche quelli relativi ai canoni di locazione versati nell’anno.
Invece che ricorrere alla locazione, l’impresa può prendere un bene strumentale in leasing, che consiste nella possibilità di goderne dietro il pagamento di un canone periodico, generalmente inclusivo delle spese di manutenzione e assicurazione, con la facoltà, al termine del periodo, di riscattare il bene, pagando un maxi canone. Il vantaggio del leasing è di godere ugualmente del bene strumentale, come se fosse di proprietà, ma senza immobilizzare tutti i fondi necessari in una sola soluzione.